Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

dell'individuo, staccatosi dal ceppo avito, la psiche nuova italiana con risultanze degne di essere rilevate con senso di compiacimento ed amm~raz~one. Imperocchè il fenomeno, unico nella storia del mondo, della dispersione del popolo d'Israele, venuto dall'Oriente, culla della eiviltà e della scienza, va segnalato con l'altro non meno caratteristico, che questo popolo conservò nelle sue trasmigrazioni e non ostante le persecuzioni, cui fu fatto segno, la sua fisonomia particolare, esplicantesi nelle più alte manifestazioni dello spirito. Afferma giustamente l'insigne statista senatore Francesco Ruffini, che «se i greci hanno dato al mondo l'arte e la filosofia più s~tblimi ch'esso <c abbia conoscittto rttai, e i Romani un concetto del diritto e una configura- « zione dello Stato che non furono più superatt·, il popolo d'Israele ha « dato al mondo il monoteismo, la B ibbia e Gesù Cristo > ( r) . Ma, pur conservando tale fisonomia, l'israelita nato in Italia si sentì così in~imamente avvinto alla patria, da dare nelle opere di pace come in quelle di guerra tutta la parte migliore di sè. Questo fatto trova la sua spiegazione nella storia. « L'Italia - scrive ttn illustre e venerato maestro in I sraele - fu <(la prima sede dei padri nostri in E~tropa. Molti di essi espulsi dalle « diroccate mttra di Solima o dalle vaghe rive del Gi ordano non trovarono «contrada, che potesse loro ricordare 1: bei clivi di Sionne e l'ubertoso « suolo della G1:udea, quanto il delizioso paese dove l' ar1'a soffia #epida «dal limpidissimo cielo, dove se non giganteggiano i cedri del L ibano ed « i palmizi di Gerico, cresce il mirto, il lauro ed 1.l melarancio e dove f ra « i boschi di rose e le selve d'ulivi è bello tutto - e perfino le sofferenze «trovano nello stupendo spettacolo di un'incantevole natura, sorgenti di «tenerezza.... . Fu l'Italia che fondava le prime tipografie ebraiche, fu « l'Italia che ospitò cortesemente nel suo seno i più illustri scienziati « israeliti di tutte le parti, i quali incoraggiati di tanta benignità imprende- « vano colossali lavori .. ... «L'Italia, nel medio evo, come altrice di civiltà, sede lieta e superba " di cultura, d'industria e d'ogni bell'arte, aveva serbato men rozzo e f eroce (1) It risorgimento nazionale d'Israele, già cit., pag. 54·

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