Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

:: 74 subito l'impronta de! soldato rude e vigorosa, e passare indifferente sul terreno insanguinato dei caduti e non commuoversi al gemito dei moribondi e non impressionarsi al balenar del cannone, allo scoppio cupo e pauroso delle granate. Egli in vece, contro le prevenzioni altrui, fu un eroe veramente ammirevole e degno di ogni considerazione, e fu tale perchè nelle sue membra parlava, viveva e si agitava lo spirito dell a Patria, quello spirito che nei momenti sublimi dell 'esistenza del proprio paese fa diventare eroe anche l'uomo più vile. Pronto agli assalti, sopportò con la maggiore indifferenza le sofferenze della trincea, i disagi del soldato nel campo, di fronte al nemico, le fatiche aspre e dure che sono conseguenze della guerra e tutte le altre contingenze; ma fu su la linea del fuoco dove egli mostrò quanto fosse forte il suo spirito e grande il suo ardimento; combattè da valoroso nel vero senso della parola ; sotto i tiri nemici, dove si conosce il vero eroe, tenne una condotta degna di ammirazione. Freddo, calmo, sereno, come se una dea tutelare lo garanti~se dalla morte; ma questa era appiattata nelle pieghe dello stesso eroismo di lui ; onde, mentre animava con la voce i suoi soldati, fu colpito in pieno da un proiettile nemico rimanendo all'istante cadavere nel luglio 1916. ADOLFO OTTOLENGHr Verona è lì alle porte d'Italia, e i veronesi possono perciò considerarsi come i difensori, i tutori di quelle porte. Per la qual cosa essi, più che gli altri cittadini italiani, hanno ragione eli odio verso lo stra... niero, conoscendo da vicino la rapacità dell'aquila bicipite. Adolfo Ottolenghi, sottotenente di fanteria, veronese, non appena scoppiò la guerra sentì che il suo posto non era più nella città, ma nel campo; che alla serenità e alla tranquilla quiete della vita di famiglia, il suo dovere lo chiamava nel tumulto, nella Jotta, nella tragedia immane, sanguinosa, che si svolgeva su la linea del fuoco nell'interesse dell 'avvenire d'Italia, per la grandezza che statisti, filosofi, letterati e poeti all'Italia avevano auspicato. Con ferma fede, con alta speranza, con sicnra visione nel successo finale , fin dalla sua entrata alle armi ebbe l'idea del sacrificio: sacrificio cosciente, p uro., pieno di amore e di spiritualità pa tria , e su le Alpi,

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