Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

.. .. gli slanci di eroismo nella mischia feroce e per il coraggio, che con la parola e con l'esempio sapeva infondere a quelli che gli stessero vicino o che dipendessero direttamente da lui. Ma la fortuna, se spesso giova a gli audaci, anche spesso diventa loro nemica se pur non l' inv·idia vedendo li avanzare sorridenti, qua... i sfidanti la morte, che i vi ha il suo predominio. E tale si comportò la fortuna verso il Sacuto: nel settembre del 1915 mentre esplicava con la ma ·sima calma il suo coraggio nel combattimento e incitava gli altri, una palla austriaca lo coglieva in pieno ed egli cadeva per sempre, lieto di aver dato il suo sa,ngue e la sua vita alla Patria e il suo nonte alla storia. VITTORIO SADUN Questi è un altro che s'immola alla grandezza della Patria; è uno di quelli ai quali, col Leopardi, si può dire : « P area che a nozze e non a morte andasse - Ciascun dei vostri ». E questa allegrezza e questa gioia con cui si andava alla morte era la coscienza che ciascuno aveva in sè della nobiltà della causa che difendeva; era questa coscienza che nel cimento, di fronte al nemico, potente per mezzi e per uomini, li faceva diventare eroi. Vittorio Sadun era semplice soldato di fanteria, ma l'eroismo non si appiatta sotto il fulgore dei distintivi del grado, si nasconde bensì nelle pieghe del sentimento per svilupparsi da esse quando lo impongono le circostanze; quando specialmente è la Patria che lo richiede nei momenti supremi della sua vita e della sua grandezza. Sadun comprese questo momento, la virtù dell 'eroismo si svolse dalle sue pieghe per rifulgere negli atti dello spirito. Ed egli fu un eroe singolare, giacchè nella massa dei soldati, che pure sono tutti guidati da uno stesso sentimento, per essere di-;tinti, additati nelle proprie azioni, emergere nell'azione comune, occorre che si abbiano qualità speciali di eroismo, di coraggio e di valore. E nei combattimenti, avendo preso parte ai più aspri e più pericolosi, si espose senza esitazioni, con slancio maraviglioso, con l'impeto del gagliardo, che abbia nella vita un solo e unico fine da raggiungere. Egli non lo raggiunse quel fine avendo dovuto cedere all' agguato tesogli dalla morte, e cadeva ucciso dal piombo nemico, su la linea del fuoco verso la fine di settembre del 1915. - Era nativo di Firenze.

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