Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

•• . . 13 0 ascensioni, è un vero lutto per la scienza. Sin dal primo giorno della guerra aveva con1battuto come volontario ; più di una volta era stato ferito , era .stato insignito della medaglia al valore e fu promosso capitano per merito di guerra. In breve licenza per ferite, non appena guarito volle ritornare al fronte, al cimento, poichè sentiva profondamente il fascino della guerra di liberazione ove trovò la morte dei valorosi. E scomparve tra un nembo di ferro e di fuoco e tra una luce gloriosa di valoroso soldato, d'integerrimo cittadino, di eminente scienziato. Uomo di semplici costumi, di anima calma e serena, era tenuto in somma considerazione da tutti come uomo e come scienziato. Nella sua anima erano germogliati e rinvigoriti i sentimenti più nobili, più belli, più apprezzabili: la sua grande mente aveva conosciute tutte le elevazioni della scienza e dell'ideale. Egli aveva trasfuso nella vita quella cosa sacra che è il sapere, aveva profuso con rara larghezza -fa catità. Fu dotato di una esimia filantropia. E faceva il bene senza pompa, come il compimento di un dovere, quasi non avesse nella vita altra missione che quella di lenire gli umani dolori. Uomo di così grandi principi] , non era possibile che nelle giornate infuocate dello storico n1aggio, quell'incendio sacro che aveva acceso tanti cuori, non avesse illuminato l'anima prettamente italiana dell'illustre uon1o prof. Adolfo V iterbi. E s'arruolò volontario, e volontario volle partecipare a una quantità di azioni eroiche, che gli valsero due ricompense al valore e la promozione a capitano del genio per merito di guerra. Tutte le sue n1igJiori energie profferse alla Patria; per la gloria della nostra bella bandiera seppe trovare i fervidi entusiasn1i dei vent'anni, perchÈ: ognora, nelle mischie più atroci, era il primo che, incitando gli arditi manipoli, li conduceva alla vittoria. Fu chiamato dalla fiducia dei ~uperiori ad occupare un altissin1o uffici0 ove avrebbe potuto esplicare t utte ]e inesauribili doti di scienziato; ma non appena sentì che il nemico, con rabbia folle, cercava infrangere le barriere che chiudono lo sbocco nella nostra bella pianura, non volle restarvi e raggiunse la prima linea, ove cadde da eroe. Ed è caduto lungi dalla sua città natia, è caduto gloriosamente sul suolo violato della Patria, là su la infuocata barriera apposta alla ruinosa avanzata dei vandali, barbariamente CGl lpestanti Ja Patria, ha consacrato all'Italia la robustezza dei suoi quarantadue anni, la scienza grande come l'idea sublime che l'aveva creato soldato, t utto egli ha donato su l'ara ful gida della Patria. ..

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