Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

123 .. .. n1arzo r917 col grado di aspirante; pa ò snbito al fronte ne.i pressi di (~orizia col suo reggimento, indi a 'Corino alla Scuola dei mitraglieri e fu assegnato alla 425a compagnia, a Ronchi di Monfalcone, doverin1ase per un breve periodo, e finchè non vi fu azione effettiva prestò servizio antiaereo. La sera del 17 agosto egli si avviò alla zona di operazione, e il giorno seguente {r8) la sua con1.pagnia, battuta dall'artiglieria nemica, ebbe qualche perdita; il 2 1 si portò ancora piil avanti per partecipare con le mitragliatrici al combattimento e appoggiare l' aYanzata della nostra fanteria; il giorno 22 la sua compagnia fu comandata a rinforzare le truppe di assalto di una quota contestata. Doveva attraversare di pieno giorno e sotto l'intenso fuoco una zona scoperta, ed egli alla testa dei suoi compì calmo e sereno il tragitto; giunto al luogo di assegnazione, la sua sezione fu investita da raffiche violenti. Allora egli, tranquillissimo, volle sp?rgersi dalla trincea per vedere come si svolgesse il tiro della sua mitragliatrice e per regolare su la provenienza del tiro nenlico. Fu così che cadde colpito a morte a Fiondar verso le ore 13 del giorno 22 agosto 1917; cadde da forte sul campo dell'onore con la fronte al nemico e col pensiero all'Italia e alla fanl.iglia. RAFFAELLO PONTECORBOLI Raffaello Pontecorboli, sottotenent e di fanteria, era nato a Sien2 il 29 aprile 1897. Giovane distintissimo, d'intelligenza non comune, dotato di vasta cultura, tutte le più belle e rosee speranze gli promettevano uno splendido avvenire e gli arridevano con lusinga nella via della vit a . Ed egli avanzava in quella via con ferma fede e con sicurez.za, non prevedendo nè i1nmaginando alcun ostacolo. Al sorriso adescatore della fortuna, unendo fine educazione e modi cortesissimi, ebbe se1npre, ovunque si sia trovato, unaninù simpatie. Appena ventenne, aveva compiuto il corso nel Collegio militare di Roma e nei primi mesi del 1917 sostenuti con splendidi risultati gli esa1ni, compiuti i quali si arruolò col grado di sergente e poco dopo si meritò la nomina a sottotenente. Convinto della giusta causa che l'Italia sost eneva, volle accelerare i suoi studi per portare alla grandezza di essa il 'contributo della sua fiorente giovinezza. E si diede tutto a quella causa, e fin dalla sua entrata nel cimento si considerò come un

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