Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

II6 MICHELE MORELLI Nell'ospedale di riserva, a Novi Ligure, verso le ore rg del gior11o I7 dicembre, morh·a il sottotenente di fanteria Michele Morelli. Intelligente e intrepido comandante di una sezione di mitragliatrici, da quasi due anni si batteva con tutto l'entusiasmo dell'anin1a sua giovanile, vibrante dei più elevati sentimenti, che possono germo·· gliare e crescere nel cuore dell 'uomo. E quando i barbari, arsi di cupido desiderio per le soleggiate pianure d i'Italia, tentarono e non riuscirono a violare i deserti focola ri della Venezia nostra, Michele Morelli, sostenendo diuturna, sanguinosa, accanitissima lotta nelle infocate e gloriose trincee del monte Castelgomberto, veniva gravemente ferito al braccio destro dai frammenti di una granata nemica. Prima di lasciare le sue mitragliatrici, più che pensare a sè stesso, raccomandò ancora ai soldati, che tutti lo amavano quale superiore carissimo, di mostrare calma eroica e invitto ardimento, come egli aveva mostrato, di fronte al tedesco irrompente. Avviato a ll\ospedaletto più prossimo, la gravità della sua ferita si fece ben tosto palese, ed egli veniva trasportato a Novi, dove pochi giorni dopo il suo arrivo serenamente spirava la sua bell' anima, conscio e convinto di aver fatto nella breve esistenza tutto il suo dovere di cittadino e di soldato. Breve la sua vita materiale ma abbastanza intensa per avere il diritto alla sopravvivenza del suo nome, alla immortalità della sua memoria . - Michele Morelli era nativo di Torino. MARCELLO MORPURGO Nessuna lotta da parte degli austriaci fu più feroce di quella con la quale essi volevano impedire all 'esercito italiano la via di Trieste. E pure era segnato nei fati che quella città, di puro sangue italiano, fosse, comunque, redenta e ritornasse alla madre Patria. La via che condusse a Triest e fu la più insanguinata, ma, che importa? Quel sangue fu lavato nelle acque cerulee e pure del magnifico e s tupendo

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