Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

:: . . Ì04 DEODATO PICO CAVAI~IERI Deodato Pico Cavalieri, capitano aviatore, nacque a Ferrara il 18 novembre 1873 e morì ad Arona per infortunio aviatorio il 4 gennaio del 1917. Chi era questo capitano aviatore e quc: li meriti si era acquistato perchè in tuttn l talia la sua scomparsa abbia potuto <.vere un generale compianto? Deodato l~ico Cavalieri, quale pilota aviatore, aveva fatto tutte le campagne libiche, sfidando tutti i pericoli con un coraggio che sembrava temerità. Sprezzante di ogni ostacolo, esuberante di energia per cui era singolarmente additato, valoroso per naturale itnpeto d 'animo e non per burbanzosa iattanza, oltre a una infinità di benemerenze, di lusinghiere citazioni da parte dei superiori e di encomi, si era guadagnato in Libia, nei momenti più difficili, la medaglia d'argento al valore militare ed era proposto ad altre onorificenze e ric~)lnpense per i ripetuti atti di valore compiuti in azioni aviatorie. Finita la campagna libica, nella quale era stato in qualità di volontario, allo scoppio della grande guerra, lungi dal pensare al riposo e godersi nella tranquillità i beni di cui la fortuna gli era stata generosa elargitrice- la sua famiglia è tra le più cospicue di Ferrara - passò al campo aviatorio italiano, ove, per il bene e per la grandezza della Patria, mirava a ripetere le gesta eroiche compiute in Libia. E anche qui in tutte le azioni riferentisi alle battaglie aeree, tnostrò un coraggio superiore, quasi inYerosimile, specialmente nei numerosissimi voli eseguiti in territorio nemico. All'ardimento meraviglioso, che era la naturale espressione della sua giovane vita; all'eccezionale audacia, onde aveva il più assoluto disprezzo del pericolo, e per cui il ci1nento gli era tanto più bello quant o più grave, accoppiava una svariata e geniale cultura, che faceva di lui non il soldato aspro e rude della caserma, bensì anche l'uon1o dall'anima raffinata, cortese e gentile in tutti gli atti della vita. Era, come soldato, nn valoroso, con1e cittadino, un uotno pieno di virtù. E, non di meno, questo sprezzatore di ogni pericolo, che esce incolume o solo ferito, da tante battaglie doveva perire per una disgrazia nei suoi voli, per una insidia t esa dalla tragica fatalità: mentre il 5 gennaio eseguiva una esercitazione sopra un idroplano cadeva nelle vicinanze di Arona sul Lago 1\tlaggiore e quel giorno stesso spirava per le gravi ferite riportate nella caduta .

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