Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

. . . . 102 .. Cotubattè cou_vigore veratneute leonino, attirar:; do a sè l'att enzione di tutti i superiori e della 1n2ssa enorme nella quale esplicava il suo entusiasn1o. Fu sen1prè al fronte, sempre in prima linea, sempre sotto il fuoco del nen1ico, e quando, uscito incolume da tante raffiche, sembrò che potesse passeggiare invulnerabile nella tetnpesta ardente e micidiale, . fu colto in pieno petto da un proiettile austriaco- 3 gennaio 1917 - ed esalò la sua bell'anima su l'altare della Patria. Egli era un umile soldato, ma la gloria sa distinguere i suoi sotto qualunque vest e. GIACOlVlO BORALE\TI l genitori di lui erano livornesi, ma se bene in t erra lontana, in ess1 11011 si affievolì mai l'affetto e l'amore verso la terra natia e a questo amore e a questo affetto educarono i loro figliuoli. Giacotno era nat o a Parigj nel r8gr e fin da fanciullo, nel suo piccolo anin1o nutriva un ·entin1ento ,~irile per la Patria dei snoi ge11itori . All 'inizio della guerra franco-tedesca, Giacotno Boralev i, vedendo partire i suoi amici e i suoi conoscenti, non - seppe resistere al desiderio di adempiere un dovere sacro di umanità, e si arruolò nella legione straniera, allora costituita in Francia. Scoppiata la guerra italo-austriaca, avendo egli optato a venti anni per la nazionalità italiana, corse a Livorno e domandò di essere incorporato in un reggimento di bersaglieri, e per ventisette n1esi adempieva degnamente il suo dovere dimostrando non con1uue coraggio ed energia vibrante di sentimento patrio. Dopo la promozione a caporale e caporalmaggiore, prendeva parte a un corso per ufficiali in zona di guerra, riportando la nomina ad aspirante ufficiale con l'assegnazione a un reggin1ento di bersaglieri. Ai pritni di agosto 1917 si recava ad Antignano ver riabbracciare i genitori venuti appositamente da Parigi per salutarlo: e fn l'ultima gioia, l'ultin1a effusione d'af-fetto fan1igliare: dopo pochi giorni a Castagnevizza offriva la vita alla grandezza d'Italia , poichè il giorno rg dello stesso agosto, alla testa dei snoi Yalorosi soldati cadeva eroicamente nella conquist a di queM.a trincea, la qua1e, acquistata con t anto valore, fu anche la ton1ba gloriosa di Giacomo Boralevi.

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