N. Lenin - L'imperialismo come più recente fase del capitalismo

- 76 ~ • la ·superficie della madre patria (16 milioni e mezzo). Nel 1876 tre Stati non avevano alcuna colonia, e un altro, la Francia, quasi nessuna. Nel 1914 questi quattro paesi possedevano colonie per 14,1 milioni di km. quadr., con ·una popolazione di circa 100 mi_!_ionidi uomini. Pertanto l' aumento dei possedimenti coloniali è assai disuguale. Se si confrontano p. e. la Francia, la Germania e il Giappone, che non differiscono molto· per superficie e popolazione, risulta che la Francia ha acquistato, come superficie, quasi tre volte tanto di colonie, che non la Germania e il Giappone presi insieme. Ma la Francia all"inizio del detto periodo era assai più ricca di capitale finanziario che non la Germania e il Giappone insieme. Oltre alle condizioni economiche influiscono sulla grandezza del possesso colo- •niale anche i rapporti geografici ecc. Benchè negli ultimi decenni sia_intervenuto un forte livellamento di -tutto il mondo, e benchè sotto l' i_nfluenza della grande industria, dello scambio e del capitale finanziario, si siano pareggiate nei vari paesi le condizioni di economia e di vita; tuttavia persistono· grandi differenze. Tra i sei paesi su menzionati ne troviamo di quelli dove il giovane capitalismo è ìn rapidissimo progresso, come l'America, la Germania e il G·iappone; altri in cui il capitalis_mo è antico, e che negli ultimi tempi si sono sviluppati assai più lentamente dei primi, come la Francia e l'Inghilterra; e infine un paese, la Russio, il più arretralo nei riguardi economici, dove il moderno capitalismo imperialista è per così dire avviluppato da una fitta rete di rapporti. precapitalistici. Accanto ai possedimenti coloniali delle grandi potenze ✓ si hanno le piccole colonie dei minori Stati, le quali formano per così dire l'oggetto di una possibile e verorosimile nuova spartizione delle colonie. Questi minori Stati conservano le loro colonie soltanto grazie al!' esistenza tra i grandi Stati di antagonismi d'interessi e di attriti, che si ripercuotono nella divisione del bottino. Per ciò che riguarda gli Stati semicoloniali, essi sono un esempio di quell~ forme di transizione, nelle quali c'imbattiamo in L, u,IOtc..:a Gino Bianco

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