Antonio Bandini Buti - L'idea morale politica e sociale di Giuseppe Mazzini

r lt PROBI.JThiA ECONOMICO E SOCIALE-· Tioppo spesso si considera Giuseppe Mazzini esclusivamente 'in funzione .della sua opera unitaria e repubblicana. Che il problema nazionale · e · politico abbia avuto in lui, per ragioni storiche intuitive, un posto di primo piano è cosa universalmente riconosciuta; ma non ~a t~ascurata per questo quella parte notevole del suo pensiero e della sua prassi, che è volta alla soluzione del problema economico e sociale. Sotto questo aspetto, si può anzi porre Mazzini nel novero dei socialisti, ove pur non lo si voglia considerare il primo socialista italiano, almeno in ordine di tempo. Converrà infatti ricordare che, mentre il Manifesto dei Comunisti, considerato come l'atto costitutivo del socialismo n1oderno, è del 1848, e il primo circolo socialista sorse per iniziativa di Bakunin a N a poli nel 1867 e nello stesso anno vide la luce « Il capitale >) di Carlo Marx, Giuseppe Mazzini aveva incominciato sin dagli anni della sua giovinezza a porsi il grande problema della redenzione del lavoro, e di poi non disgiunse mai, nel suo concetto rivoluzionario, il problema politico da quello sociale. « Esistono in Europa - egli scriveva - due grandi questioni, o meglio due forme assunte dalla questione che riguarda la trasformazione dell'autorità: la questione che chiamano ·sociale e quella della nazionalità·»· N è gli sfuggiva la differenza tra le classi. Uditelo: « Esistono in Italia, come dappertutto, due classi di uomini, gli uni possessori esclusivamente degli elementi d'ogni la-v·oro, terre, crediti o capitali; gli altri privi di tutto fuorchè delle braccia ». Per tre quarti almeno degli uomini, appartenenti alla classe operaia, agricola o industriale, _. si legge nei «Doveri dell'uomo » - la vita è una lotta d'ogni giorno per conquistarsi i mezzi indispensabili all'esistenza. Essi lavorano dieci, dodici, talvolta quattordici • _, . o( • " .. 49

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