Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-45Xlii. Ln Francia, il Piemonte. Siamo al compimento del nostro lavoro. I due nomi, per uno slancio del cuore, ci scorrono uniti dalla penna. In questa guisa, e con una realtà vivente, si riuniranno tra poco, ci giova sperarlo, l'antico e il nuovo operaio della civiltà, l'Italia e la Francia ! In questo momento. il Piemonte e la Francia, non sono soltanto i soldati di Dio, dell ' amore, della verità, della giustizia, ma ne sono eziandio i martiri generosi. L' uno e l' altro grandeggiano; ma quante ansietà, patimenti, dolori, non altro che per difendere l'ordine, l'amore, la speranza della riabilitazione propria e degli aItri popoli ! Il Piemonte dal 1846 in poi vuole la libertà propria e l'affrancamento della patria italiana. Quindi, lolta con l' Austria ; esercito relativamente enorme ; e, per mantenere quest'esercito; imposizioni, imprestiti, patirnenti . La guerra di Crimea chiama al cimento gli eroici difensori del diritto. Il Piemonte deve farsi conoscere come uno di essi, per potere poi invocare egli stesso il diritto del! ' Italia, far ammettere la necessità di provvedere ai suoi dolori, alle sue agitazioni. E i suoi soldati corrono in Crimea ; valorosi, fermi, partecipano al trionfo. Qual è stato per il Piemonte il prezzo del sangue sgorgato dalle sue vene ? Un reclamo in favore della patria italiana nel Congresso di Parigi.

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