Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-18DIPENDENZA NAZIONALE LIBERA DA OGNI INFLUENZA STRANIERA ; LA SOLLECITUDINE PER IL BENE DEI SUDDITI ; LA SOCIETÀ SICURA DAI SOVVERTIMENTI ; LA SICUREZZA DELLE PROPRIETÀ; LA LlllERTÀ DEL COMMERCIO. La ispiraz ione del tempo illuminava loro l'intelletto; esse non guardavano indietro ai diritti acquisiti, ai diritti che uno spù·ito di dominazione universale , senza esempio nell' istoTia del mondo, aveva lungo tempo violati e pretendeva eli violare ancora . L' an ima loro trovava di già la forza della santa legge che eglino proclameranno tra pochi mesi, a Parigi, AL COSPETTO DELL' UNIVERSALE ; sentono il dovere di non lascia re alla Francia de lle NAZIONI CIIE NON SI POTREBBERO MAI AMALGAMARE CON ESSA ; nel ri correre contro di lei alle armi, protestano che non ne des?'derano, non ne vogliono, e non NE SOFFRIRAN:t\0 LO SMEMBRAMENTO. La luce della santa legge, il fervore pei grnndi principii , alcun tempo innanzi e dopo la caduta del Gi ga nte dell' epoca, regolano, presso i sovrani segnatarii del Congresso e i loro plenipotenziari , le gra ndi come le piccole cose. La Germania, l'Ungheria e l' Italia insorgono in nome dell'indipendenza delle nazioni ; e il 15 se ttembre il visconte Castlereagh così scrive alle Potenze alleate invoca ndo la INTEGRITÀ DELLA PROPRIETÀ DELLE NAZIONI : « nella capita le del la Francia, a Parigi, sono accumulate le spogli e, statue, quadri della maggior parte d' Europa. » Le Potenze, « pe1· VendicaTe LE LORO LIBERTÀ E PER PACIFICARE IL MONDO, sono state obbl?'gate d' invader-e per ben due volte la Francia. . .... Sarebbe il colmo della debolezza non çhe DELL' Il'\GlUSTlZIA .. .. Se i SovTani alleati, DA CUI L'UNI-

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