Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

- /101ciò bisogno di maggiori riguardi, di passaggi meno violenti, di dimostrazioni appoggiate sugli avvenimenti quotidiani, per fare intendere agli Spagnuoli, agl' Italiani, ai Belgi, agli Svizzeri, che per le loro popolazioni non vi è possibilità di felice avvenire se non in una federazione latina di cui la Francia sarà il cuore. Questi popoli, sostenuti gli uni dagli altri, con dei governi concordi, con benefizi comuni, potranno non per tanto avere motivi di discordia per le questioni interne, come le proprie istituzioni, ma non saranno mai divisi intorno alle questioni europee o universali. Perchè non dovrebb' essere altrettanto della grande divisione germanica? La quale va giornalmente perfezionandosi, e sarebbe aoche più progredita se, come avviene per il Zollverein, le rivalità tra le due più potenti nazioni non ne avessero trattenuto il corso. Quando la grande ed unica Alemagna non avrà più da temere invasioni d' interessi, ed anche di territorio, da parte dei Latini, o all'opposto confine, da parte dei Greco-Slavi , cesserà anche per essa ogni ragione di opposizione. Quindi, come dicemmo sin di principio, l'Austria e la Prussia, col legandosi in unità di razza, faranno cessare la rivalità che le danneggia, dividendole, ed acquisteranno una forza che non potrebbero mai raggiungere coll' asteggiarsi continuamente dinanzi la dieta di Francoforte, divenuta omai inutile. Frattanto l'Austria, in espeltativa di più perfette combinazioni, aggiugnendosi, in luogo del regno Lombardo-veneto, le provincie danubiane, non avrà niente da perdere; la Prussia inoltrandosi fino alla Vistola, incorporandosi le città anseatiche, sarà compensata delle perdite che farà sulla riva sinistra del Reno, e venendo a poco a poco a sparire lo sminuzzamento a.normale, assurdo, del territorio ger-

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