Per la fausta elezione dell'eminentissimo cardinale Giacomo Giustiniani ...

4 Fin dalla bionda e tà la nwnte, e gli agt Volgesti a santo, e glorioso segno . Gi:ì lieta Aurora salutava il Sole Di tue bell' opre, ch' oggi eccelso splende. Non di tornei, di cacce, di destrieri, Non di danze, d'amori, onde son vaghi Spesso i garzon di chia ro altero sangue, Desio ti punse; ma Virtù e Sofia Del Sa ntuario all' ombra mansueta T' acceser; sulle dotte antiche ca rte Della Grecia, e di Roma ogno r sudasti; E qual' ape ingegnosa, che volando Ne' prati ameni , da fior vaghi, e freschi Sugge il soave umore_. onde si alluma Casto onore, ove in t erra ha stanza Iddio , Tal raccoglievi tu di Sapienza I dolci semi, di che don porgesti All'Ara~ e al Trono. Se talora gli alti Di Plato, e d' Aristotele sistemi , O della taciturna Algebra i segni Temprar d'alcuna amenità bramavi, Ti volgevi alle Muse~ ai sacri cigni Ch'Ilio narraro , ed il pietoso Enea E a Fiacco, e alla dolcissima favella Che pria cantò i trè regni, ed i sospiri Di Sorga, al Ferrarese, e all' infel ice 'l'on1uato. Dallo stil di questi grandi Apprendesti a vestir d' !tale note I bei concetti, e gl' ispirati sensi De' fatidici Va ti, e de' divini

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