Per la fausta elezione dell'eminentissimo cardinale Giacomo Giustiniani ...

SCI OLT I. Di frescherose in Elicona colte Datemi, Muse, un serto, ond' io devoto Lo rechi a piè d' inclito Prence amato. (I) E Tu, Signor, che frà purpurei splendi Eccelsi lumi, onor del Vaticano, Non isdegnar di carme nmìle il suono Che rive renza, e amor dolce mi spira. Possanza d' avi , fulgor d' oro, e lieto Riso d' amica sorte empion d'orgoglio L' umana gen te; il misero cui preme Duro fato, ed inopia è vii qual fango; Ignuda h virtù, fastoso il vizio. Oblia il mortai nella superba altezza, Che Provvidenza gli largì suoi doni, Ondt: mini stro a Lei ne fosse largo Agl' infdici , ch' hanno il sacro dritto Della sventura. Cotal vero etcrao T' appresero, Signor, gli alti maggiori_, E a lui risposer tut: virtudi egregie.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==