Per la fausta elezione dell'eminentissimo cardinale Giacomo Giustiniani ...

iO Nomò all'incarco, e Tu ben gl i alti adempi Vo ler di lui . Ed oh! fosser più grati Alle t enere cure i fi gl i; all ' angue Che gli aspetta tra i fior porgono i l piede, E a coppa avvelenata avi do il labbro. Oh! folli , oh! ciechi, che rigor chiamate L'affetto, amore i l tradimento, l uce La profonda dflg li empi orrida notte. Ben provvide l' alti ssimo Leone (7) Quando a dri zza r d' iugPgno uman la vela Del sapere nel mar f!1rmò primie ro L eggi , c drappe l di VPncrandi Padri, Cui fidò in questa perigl iosa e tade Forse più balda, che vegg(fnte, il freno Degli onorati stu di, oude sorgesse Vera sa pienza di virtud c ami ca A ristorarne de' pa ssa ti affa nui ; E Te pur miro, o Pn~oce, e Te pur odo Frà tanto senno fa,·ellar. Ri svPg lia Tua gran mente l' Elleuico linguaggio E il Latino, e l ' Ispano, e del le grazie !tale i l f-iore, e quan to un dì. t' apri ro L 'a rti, e le scienze, onde i l morta l si tragge Dal suo vi i fango, e l'aura, che l ' Eterno Gli spirò in petto a l suo Fattor soll eva. Pianse il Savio, ed il Tebro dall' autico Le tto Je,·ò la fronte sos pi rando, Poichè spento mirar d'augusto veglio (8} L'alto spleodore; intomo l::..,.rimaro L ' A . . o rt1 sorelle, e d1 purpurei fiori

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