R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

mille coalizzate furberie degli individui e dei gruppi, o ae inte"iene invece piuttoeto per correggere alcune diaparità naturali. Frattanto lo Stato affoga nelle mille leggine di intere111e sezionale, senza preoccuparsi se rispondono a un programma sistematico e a scopi precisi di carattere sociale, ma unicamente per rispondere di sì alle clientele elettorali del deputato che grida di più, o per calmare una piccola rivolta di contadini. Frattanto lo Stato regola equilibri monetari e creditizi, equilibri economici e sociali, senza· esattamente rendersi conto di quali siano in realtà questi equilibri cercati. Lo Stato pro• cede alla giornata, sovrapponendo alla mancata conoscenza dell'Eae· cutivo nei fenomeni e111enziali della vita del Paese, la mancata cono1cenza del Legislatore, e navigando nel completo buio a mezzogiorno dei cittadini. Lo Stato taaaa 1ensa conoscere la curva ilei redditi; impone gravami alla proprietà ,aenza conoscere l'eutta distribuzione di questa proprietà; intende regolare il bilancio economico nazionale 1enza conotcerne appieno i capitoli. In tali condizioni, la soluzione è proprio quella dei liberisti ad oltranza, che vorrebbero apogliare lo Stato di questi compiti, oppure piuttosto quella di rendere capace lo Stato di adempierli, o almeno di adempiere a quelli euenziali che la maggioranza dei cit• tadini reclam? O almeno di cercare che il ,costo sociale di queati obiettivi aia minimo, e che le scelte non aiano fatte a caso? Riorganizzare!'amministrazionepubblica 21. • Ecco perchè •- e qui vengo al mio « dadà • - il problema di una rapida e eevera riforma dell'apparato amministrativo, a cominciare dall'emanazione di una meditata legge di governo, è il problema numero uno del Paese. · Riforma severa, perchè un congegno senescente, frutto della caotica 1trati-fìcazione di tre differenti classi politiche eapreaae in meno di una generazione da tre diversi regimi, invecchiato nei metodi e negli atrumenti, infiacchito sonnolento e coatoso, non consente ne11una politica economica e nessuna politica sociale degne di questo nome. Le pubbliche amministrazioni sono oggi i gangli vita1i per la noatra convivenza in una comunità nazionale: da e11i ormai - anche 1e non solo da eaei - dipende in gran parte la poaaihilità di un rapido progresso economico e sociale. Fare molte leggi è men che niente, 1e ene restano un'intricata mataua di disposizioni formali. E' inutile fare delle caueforti gigantesche per riempirle di ragnatele. Poatulare nuovi interventi dello Stato si riduce a una aerie di grolle delutioni, e a un'imperdonabile ingenuità ,colpevole, ae l'efficienza degli organi alatali è così lontana dall'erficienu delle imprese private, ehe pure non 1ono un modello. Credere a una seria azione contro gli abuai monopoliatici è vano, credere alla possibilità tli nasionalis,. •••ioni è aognare ad occhi aperti, credere a una lotta 1iatematica 40 B I oteca Gino Bianco

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