R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

di situazioni che non si possono cambiare da un momento all'altro, il Partito Socialiat3 unificato convoglierà tulle le forze sindacali che esso ha gh-. suscitato e potrù via ,da suscitare in futuro. L'alternativasocialista Questo è dunque il programmn. La Democrazia Cristinnn, per gli interessi di cui è esponente e che la dominano, e per la eua dottrina, è impotente a realizzarlo e tre anni di governo lo hanno ampiamente dimostrato. Impotente a realizzarlo è altresì il Partito Comunista. Che cosa propone in sostanza questo partito al popolo italiano? Malgrado lu professata -sua ortodossia costituzionale e democratica, malgrado il suo pacifismo, il Partito Comunista non ha altro obbiettivo che que• sto: l'inserimento del nostro Paese nel blocco sovietico e 1n sua tra• &formazione in una repubblica di « democrazia popolare» tipo balcanico. I comunisti sono padronissimi di ritenere che quella di marca sovietica sia 13 più alta forma di democrazia. E' però certo che la grande maggioranza degli italiani è pronta ad affrontare la guerra civile pur di sottrarsi all'imposizione di una « democrazia. » siffatta. La prospettiva dei comunisti è dunque la guerra civile, anzi è la guer# ra pura e semplice. Insomma, tra il Partito Comunista e gli interessi della classe lavoratrice o del Paese c'è uno schermo: lo schermo della Russia sovietica, che esso non può superare. E la prova definitiva ne è stata data dal suo capo, in un discorso recente, che ha avuto strnnamente assai scarso rilievo. In questo discorso l'oo. Togliatti ha detto in sostanza,· rivolgendosi al Governo, che il Partito Comunista è pronto a disarmare all'interno del Paese, a sospendere la lotta di classe - come già all'epoca dell'Esarel1ia e del Tripartito - qunlora il Governo sia disposto a rovesciare la eua politica estera, ossia, io fin delle fini, a non contrastare il piano intern:izionalc della Russia sovietica e a diventarne un amico. E' dunque chiaro che i comunisti subordinano e sacrificano gli interessi della classe lavoratrice italiana a quelli di uno Stato straniero. Impotenti tono i liberali, residuo delle vecchie classi conservatrici, i quali vorrebbero far risorgere un mondo tramontato per 15cmprc, quel mondo che essi medesimi ieri hanno coutrjbuito a rovinare abdicando, come partito e come Stato, di fronte al fascismo. (Altro aarcbbe naturalmente il discorso verso un partito liberale moderno, democratico, repubblicano, laico, sensibile ai bisogni dc) proletarjnto. Un simile avversario sarebbe per il Partito Socialista di gran lunga preferibile alla D. C., sinistro « dossettiann » compresn). Non c'è che un partito che possa attuare <Juel programma, e que# sto partito è virtualmente il nostro Pnrtito. Ma pcrchè tale virtualhl, posan 1r:1d11rsi in attualità, è necessario che sia posta fine o11n 20 B1b.oteca Gino Bianco

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