R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

Un apparato poliziesco moetruoso che sottopone ad implacabile controllo non solo la vita politica ma tutta la vita dei cittadini. Un esercito potentissimo a cui è sacrificata gran parte del hilan. cio nazionale ed in funzione del quale sono tracciati i piani quin. quCllnali ed è organizzata l'economia della Nazione. Un'economia statale totalitaria autarchica ed una società orgft• nizzata gerarchicamente con una mastodontica burocrazia in alto, che gode di retribuzioni talora altissime e di avariati privilegi, ed in basso una massa di lavoratori sfruttati ed asaerviti, legati all'offi .. cina o alla gleba, o ,costretti a lavorare nei campi di lavoro forzato. Una cultura diretta da una specie di eant'Uffìcio - il Comitato Centra del P. C. russo - il quale giudica e manda non eoltanto in materia po1itica, ma anche filosofica, scientifica ed artistica, ed uno sfrenato nazionalismo culturale. Nei rapporti esterni la Russia è il solo paeac che grazie alla guerra vittoriosa abbia effettuato annessioni. Essa ha reincorporato non soltanto i paesi che erano etati annesai alla Santa Russia dall'imperialismo zarista, ma nuovi paesi che, come la Prussia Orientale, non han mai avuto niente da fare col mondo slavo. La Rua.eia ba asaervito politicamente ed ha incorporato nel auo sistema economico e militare tutti i .paesi che sono al di là del sipario di ferro, impo• nendo ai vinti enormi indennità di guerra e sfruttando economicamente gli altri sènza scrupoli. Al di qua del sipario di ferro, mediante le sue quinte colonne, la Russia mira alla disintegrazione dell'Europa Occidentale. Grazie al sistema del veto ba paralizzato l'O.N.U. riducendola ad una brutta copia della vecchia Società delle Nazioni. La Russia rifiuta ogni controllo atomico sul proprio territorio. Con le provocazioni tipo Corea, con Ja guerra fredda, con lo 1pionaggio e con tutti i mezzi più bassi della piit cinica diplomazia borghese, la Russia costringe il mondo occidentale ad un riarmo febbrile e mantiene i popoli in uno stato di angoscia e di teneione permanente. Ora l'esperienza delle dittature totalitarie moderne dimostra che )a .combinazione di autarchia economica, dittatura politica, ed autarchia culturale significa guerra, quella guerra che i comunisti chiamano per antifrasi « pace », riveatendo l'avvoltoio delle bianche penne di una colomba. Il monito di Turati al Congresso di Bologna del 1919 è stato profetico: il bolscevismo è la guerra! La società sovietica flon ha nulla da fare con il socia1ismo, ma ne costituisce anzi la diametrale negazione. Ciò malgrado, come ho detto, noi non parteciperemo a crociate antibolsceviche. E ciò perchè noi non vogliamo abbandonare e non abbandoneremo mai i lavoratori, epecialmente quando essi - per colpa di una eocietà che 1i umilia e li offende - sono nell'errore, quei lavoratori al cui elevamento noi abbiamo dedicato tutta la nostra esistenza nel più completo di.. sprezzo della popolarità, degli onori e dei favori. 16 B,b1oteca Gino Bianco

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