Giacomo Sani - Discorsi pronunciati alla Camera dei deputati ...

60. riforme. Anzi, io aveva soggiunto che era una qtiè- . stione gravissima, che andava studiata, e di più che lo stesso ministro della guerra da se medesimo, forse non avrebbe potuto risolverla. E andava più innanzi, e diceva: u io non presumo additare la via all'onorevole ministro della gue~ra, ma se egli credesse di accettare, non dico un consiglio, ma semplicemente un'idea che viene da persona pratica, vorrei pregarlo di associarsi a quest'opera difficile non solo alcune intelligenze notevoli .dell'esercito, ma persone autorevoli del Parlamento, e qualche alto funzionario dello Stato, chè così farebbe opera più savia, più com.pleta, più duratura. » . Ebbene, signori, che cosa si è fatto? Io non dico che sia una colpa, non intendo di fare un appunto all'Qnorevole ministro della guerra attuale, il quale so benissimo che è da poco tempo al potere, e so in quali circostanze vi è venuto. Non intendo nemmeno fare un appunto ai suoi predecessori; ma intanto il fatto qual è? Che non si è fatto nulla. Solamente fu presentato alla Camera un disegno di legge, su di una materia della quale io aveva parlato nel mio discorso, sul condono dei debiti di massa. La Commissione che prese in esame quel disegno, ed alla quale io faccio grandissimo elogio, che cosa fece? Propose un ordine del .giorno così concepito: <( La Camera invita il ministro della guerra a presentare un disegno di legge per il quale non possa accadere che sieno lasciati debiti di massa, da cui spetta il congedo assoluto, o il passaggio alla mi· lizia territoriale. » . E l'onorevole ministro che cosa rispondeva? « I miei studi saranno rivolti a ciò ; ed in tale ,.

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