Giacomo Sani - Discorsi pronunciati alla Camera dei deputati ...

59 Finalmente anche in questa materia si porteranno quelle saggie riforme che sono tanto necess~rie. Ma dico il vero. Alla distanza di oltre un anno, le mie rosee speranze dovettero cedere il posto alla triste realtà, e far~i persuaso che la mia era una illusione. E pensai: a che giova ripetere cose già dette quando la speranza che siano intese s'allontana sempre più, se non si dilegua? Non è cosa superflua persuadere della effi .;acia,. dell'utilità, della necessità di riforme da nessuno contraddette e dallo . ' ~tesso ministro accettate? Perchè intonàre lamen - tazioni da Geremia, e farsi banditori di pronostici poco lieti, quando si è certi di essere Cassandre inascoltate, e fors'anco gradite così come fu la Cassandra antica, la figlia di Priamo alla moglie di Agamennone? Ho io bisogno di ricordare alla Camera che l'anno scorso l'onorevole ministro della guerra che sedeva sopra quel banco, sebbene non accettasse interamente il mio ordine del giorno, prometteva di ·studiare ed attuare tutte queste riforme? Ho io bisogno, o signori, di ripetervi testualmente ie sue parole? u che cioè non accettava per intero il mio ordine del giorno, percbè parevagli.che il vocabolo prot,vedere avesse un senso troppo assoluto, troppo imperativo in ragione del tempo assegnato l Lo ripeto (soggiungeva il ministro della guerra), non mi sento in due mesi, e così nuovo al Governo, di provvedere a questioni così gravi. Ho la coscienza del mio dovere, e la volontà di compierla, quindi, mi studierò di soddisfarlo. n ~er verità, io non era stato assoluto, non aveva domandato che si dovessero fare in due mesi queste

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