Federico Seismit-Doda - La tassa sugli spiriti ...

& Io ammetto coll'onorevole Branca, e non potrei non ammetterlo, perchè i fatti sono fatti, che la tassa di fabbricazione degli spiriti, preventivata in 30 milioni, ha . dato fino ad ora un accertamento di soli 19 milioni e mezzo, circa; ma bisogna considerare che la deficienza di 11 milioni, circa, è compensata in gran parte dalla maggiore entrata conseguita nell'importazione degli spiriti dall'estero. Qui mi si fa, parmi dall'onorevole relatore, una obiezione, avvertendo: " non facciamo duplica· zioni; se imputiamo al reddito doganale la sopra . tassa d'importazione degli spiriti, non si può poi attribuirla anche alla produzione interna degli spi· riti, e quindi farne un duplicato di entrata. 77 Ed io non lo faccio; ma dico che, anche ammettendo che si tolgano dalle dogane i 9 milioni e mezzo, circa, di reddito proveniente dall'impor· tazione degli spiriti, siccome le dogane hanno già dato, a tutt'oggi, 38 milioni di supero, in confronto delle riscossioni ·1888-89, restano sempre, anche levando quei 10,28 milioni di maggiore introito per le dogane, · in co:nfronto del precedente eserCIZIO. La tassa di fabbricazione degli spiriti aveva due scopi: l'uno economico, l'altro fiscale. Lo scopo finanziario non fu in parte raggiunto, non per colpà d.eJl'amministrazione, ma per fatti imprevedibili; fatti dovuti a vicende naturali, quale la deficienza del raccolto delle uve. Purtroppo la scarsa vendemmia dell'anno scorso dette soltanto il 57 e mezzo, circa, per cento di un medio raccolto; e quindi, per la sola fabbricazione del · l'acquavite, si è avuta una diminuzione di non

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