Federico Seismit-Doda - La tassa sugli spiriti ...

4 Seismit-Doda, ministro delle finanze. Ho detto testè che io chiesi ieri di parlare, non per entrare, direi così, nel mare magnum della discussione generale, nella quale han parlato con efficacia, a mio credere, l'onorevole mio collega del Tesoro e l'onorevole relatore del bilancio; ma per esprimere il mio parere intorno alle o~servazioni fatte da un avversario forte e gentile, come è l'onorevole Branca, il quale è, per giunta, mio amico personale. E le osservazioni, alle quali ero in debito di rispondere, riguardano, come ho detto, due importanti questioni dell' amministrazione che ho l' onore di dirigere: la tassa sugli spiriti e la revisione dei redditi dei fabbricati. Più tardi l'onorevole Imbriani ha aggiunte alcune sommarie e sintetiche osservazioni riguardo alla tassa di ricchezza mobile e alla condotta degli agenti delle finanze verso i contribuenti: ed anche a questo avrò occasione di rispondere, dopo che avrò e8aurito l'argomento speciale trattato dall'onorevole Branca. Anzitutto prego l'onorevole Branc~ di rammentare che la cifra di 34 milioni, cui egli ha accennato come previsione del 1890-91 per le tasse di fabbricazione, non riguarda interamente gli · spiriti; poichè egli ha parlato di 34 milioni, ma di questi, soltanto 30 sono quelli che furono stanziati per gli spiriti: gli altri 4 riguardano alcune altre tasse speciali di fabbricazione, come, per esempio, la tassa per la fabbricazione della birra, delle acque gazose, delle polveri periche, del glucosio, e via discorrendo. Dunque, dicevo, si tratta soltanto di 30 milioni.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==