Alessandro Tassoni - I dimenticati

I Dimenticati 57 « Egli si presentò a me pochi giorni prima, lamentandosi di rimanere nell'ozio a Lione. · « Io diedi a lui qualche cosa per il suo viaggio e quellt dei compagni. « Ho sempre preaente la simpatica figura di quel valoroso italiano. « Un caro saluto alla famiglia dal « Vostro « G. GARIBALDI. » Caprera, 2 luglio 1.872 « Mio carisiimo Cavttllotti, « Non so s'io vidi per la prima volta in Francia vostro fratello Giuseppe - ciò che vi posso assicurare si è: che vedendolo, io mi se-ptiva attratto verso di lui con1e verso un vecchio amico - dirò di più: come verso un tiglio « I o, mio car~issimo, ho avuto molte fortune nel mondo - e come i n9stri antichi - potrei inginocchiarmi fervente di gratttucljne nel tempio :Iella gran Dea rotant - ma nello stesso tempo, sono stato da essa ferito qualche volta, quasi mortalmente, nei miei affetti. « Molti di coloro su cui posi il celeste prezioso dono dell'amicizia - mi furon rapiti quasi p~r dispetto - ~ mi sono sognato qualche volta ch'io portaYo iattura ai miei più diletti. ~ Tal di Giuseppe: tanta fu la cara attrazione di quell'angelica figura - che io vidi psr un momento - 4} che

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