Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

• VERSO IL D1RITTO DEl POPOLI • 53 fondamente cristiana nel depositario del potere fosse non accidentale in un individuo, ma essenzialmente inseparabile dalla qualità medesima del depositario, si avrebbe non pure il bene di un tempo determinato e di una generazione, ma se ne sarebbe assicmata la pt·osperità nella successione quantunque lunga di tempo. Ot· questa perfezione itleale del Principato, che potrebbe sembrare una utopia impossibile nella pratica, e che sarebbe davvero un sogno in qualunque umana istituzione, ha avuto ed ha tnltavia il suo pieno adempimento nell'autorità temporale, onde sono da oltre a dodici secoli rivestiti i Pontefici . Sì! sul Vaticano, e non altrove che sul Vaticano, si trova un depositario del potere civile, il quale non pure è imbevuto dello spirito cristiano, ma che è certo non potet·gli giammai venir meno; il quale non pure possiede i principii del vero e del bene rivelato, ma n'è il sommo òeposital'io, il legillirno interprete, l'universale maestro, il più fidato custode; n'è ins_omma la espressione più viva che la Provvidenza abbiane collocata nel mondo. Sarebbe stranamente ridicolo e mostruoso, che i circoli popolari ed una Came1·a composta dei Mazzini, degli Sterbini, dei Canini e degli Armdlini, ùovessero insegnat·e al Papa i prineipii del bene pubblico, ed impedire che lo spirito del suo governo divenisse tirannico e pagano. E si no·ti per non torre abbaglio: non dico già che il Papa siccome Prin· cipe temporale è infallibile alla stessa maniera che Lo è nelle diffinizioni solenni in materia di fede e di .costume: n è io n è uomo al monòo che io sappia so-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==