Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

V'l i -suo orgoglio, suo spasimo.) suo delirio ! Chi sa se più vi ricorda di quelle commedie ? Nell'A vYertenza mostrerò come per questo capo può quella demagogia essere giudicata e conosciuta con pi-enezza e precisione. L'Italia moderata ed onesta si ricusò di combattere quel nimico colla parola e coll'azione civile in tempo utìle; e con ciò rese dolorosamente indispensabile l'uso della forza e dei mezzi p~·ù violenti che si vede-sser mai . jJfa ,deh .' vorrà ricusarsi perfino ad applicar l'animo per conoscerlo ? Sarebbe questo un nuoro genere d' infingardaggine .) a ·cui l'Alighieri non pensò di apparecchiare posto nel purgatorio o nell' in{er.no 1 Convien proprio dire che non sia possibile. Veggo clw sotto la profonda e dolorosa preoccupazione onde tutti gli animi sono sospesi per le tremende vicende di Roma.) uno scritto su tal suggello potrebbe parere alquanto importuno. Nondimeno io mi confido che esso da quelle stesse vicende potrà acquistare qualche opportunità. A codeste e-stremità non si è venuto che per avere alterato il senso religioso e morale dei nostri popoli. Il solo rimedio che ci sia è r·addrizzarne le idee cogli scritti. Così ne

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