Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO GL'INTERESSI DELLA CHIESA 95 il fanatismo patriottico suprema virtù cristiana, ed il farsi scannare nella ribellione mezzo sicurissimo di vita eterna; frattanto contro persone e cose sacre si ruppe in tutti gli eccessi. Si spogliaron chiese, si dilapidaron sacri patrimonii; · ~i popoli frementi si strapparono i pii maestri e le suore istitutrici della fanciul)ezza; si cacciarono in bando Vescovi e preti, altri se ne incarcerarono ; si espulsero, si oltraggiarono, come non sariasi fatto in paes i sei vaggi ' claustrali dell'uno e dell'altro sesso; l'insegnamento pastorale fu calunniato e~ impedito; si pretese annullare la perpetui là dei voti religiosi: in breve, si mostrò coi fatti che i plausi alle vittorie dei radicali svizzeri esprime- ,·ano il caldo voto d'imitarne fedelmente l'esempio. E in questa Italia si ebbe l'impudenza di parlare di autonomia da assicurarsi al Pontefice! Ma la tendenza della nostra demagogia in fatto di dispotismo ed oppressura religiosa non può apprezzarsi meglio, che nel legale assassinio consumato sui Gesuiti e sulle famiglie claustrali che si vo llero loro associate. I fatti per nostra vergogna sono divulgati pur troppo; e dai fatti apparisce non esservi un cattolico, dal Papa fino all'ultimo dei fedeli, contro cui non si possa ardire e fat•e altrettanto allo stesso titolo. Perciocchè la sustanza di tutta quella serie di scandali può formolarsi nettamente in questi termini. Ci ha un ceto di persone, che int ende e professa il cat!olicismo in una maniera che la Chiesa approva, commenda e riconosce come legittima : sorge un numero qualunque siasi di laici che sos ti ene appunto il rovescio,

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