Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

86 SACRILEGIO Ma· se fa Provvidenza ha lasciato alle umane vicissitudini il mantenersi parziale del vero rivelato nelle sin()'ole contrade e néi diversi tempi, ha voluto non- ~ dimeno che il centro di quel vero, il suo universale rappresentante, il vindice ed il giudicè legillimo godesse di una estrinseca autonomia, che lo locasse al di fuori di qua lunque esigenza o pretensione del po- • tere pol itico. Così mentre da una parte si afforzava di nuova guarentigia l'essere della Chiesa nel mondo, si veniva da Il' altra a comunicarne una partecipazione a tutti i Pastori) a tutto l'Ordine ecclesiasti- . co; · talmente che nello stretto rigor del termine può dirsi che l'autonomia p.ontifi.cale per questa pa rte si fa privilegio del clero in tutta la sua ampiezza, e dico anche di tutti quanti sono per unità di fede congiunti alla sedia del supremo Pastore; ed è per conseguenza autonomia episcopale, clericale, cattolica. L'unita maravigliosa che presi('de all' insegnamento cattolico fa sl che, guarentito da estrinseci legami il centro di quello ed il supremo giudice ) ne restino per conseguente assicurati tutti gli organi intermedii fino all'ultimo dei fedeli . Han certo i Vescovi da Cristo la missione d'insegnare, ma il loro insegnamento in tanto è legittimo in qnanto si accorda colla parola del Pastore supremo. Quinùi la estrinseca independcn~ za di questo si partecipa dall' Epi scopato) da esso si propaga al clero m~nore, e va fino a rassicurar le coscienze dei più sem.plici credenti. Così la piena libertà di .un s_ol uomo si rende sicurezza e guarentigia alla l1berta delle coscienze di dugento milioni di uo-

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