Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO GL'INTERESSI DELLA CHIESA ·83 della fraternità universale e della naturale uguaglian~a tra gli uomini : dogma che acclude il germe di quanto ci può essere di più perfetto in un ordinamento sociale. Esso aveva un suffragio aperti ss imo dalla ragione, trovava un eco non dubbio in ogni retta coscienza, nè gli mancava un appoggio nell'autorità delle vetuste tradizioni. E nondimeno tutto questo fu nulla! il dogma della fraternità universale e della naturale ·uguaglian~a tra gli uomini, se fu mai conosci uto nel mondo, fu certo rinnegato assai presto ;. e tutte le nazioni non cristiane ignorarono ed ignorano tu ltavia fino l' ombra .del rispetto che si dee alla vita del nostro simile; il qual rispetto è pure la più grossiera e la più immediata applicazione di quel dogma. La vita dell'uomo fu trastullo, fu ricchezza, fu t1·affico dell'uomo ; e a' dì nostri in paesi ove la ragione è restata quasi sola, la vita dell'uomo si dà a divorare alle macchichine nelle manifatture ed alle miniere di carbone altrettanto, ch_e dai Romani si gettava ai denti dell e fiere o al coltello dei gladiatori. Il Vangelo su questo punto quanto alla sustanza ci ha detto lo stesso; ma la preziosità suprema del suo benefizio è posta nel dil'loci per maniera indipendente al tu_lto da qualunque mali· zia o sofistica umana. Non ci è dialettica, non ci è ingegno, non ci è autorità che valga contro quella voce: ad ogni benchè lieve offesa che dall'uomo si faccia all'uomo, e sia l'offensore un monarca, sia l'offeso l'ultimo dei viventi, si leva sempre ostinato e imperioso un grido di riprovazione- e di minaccia : tu offendesti un fratello! Non ci è potenza creata che

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