Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( i33 )- si unirono diecioto battaglioni, confinar·,, ndla Venezia ed in Mantora esistevano più ·di 60,000 uomini preparati a rinforzare le file dei combattenti. Queste schiere formavano il secondo esercito del- .1' impero ed era comandato dal conte Francesco Giulay di .Maros Nemeth e Nadaska, che dopo aver percorsi rapidamente tutti i grad i della milizia percbè ricco ed appartenente a magnatizia fa· miglia era sa lito al grado di generale d'nrtiglieria. La nullità del medesimo è troppo conosciuta percbè si spendiuo parole per prorarla, e la nomina di comandante al secondo e:;ercito la dovette :-t li' amicizia che lo stringe al conte Gri.inne aiutante generale del· l' imperat0re ; il quale ebbe a pen.tirsi d'aver agcoltato i consigl i del suo aiutante. L'esercito italiano era posto sotto il supremo comando del re Vittorio Emanuele n, ed avea per comandanti di cùrpo Ettore di Sonnaz, Alfonso La·Marmora, per capo di stato maggiore generale Enrir.o Morozzo della Rocca, per comandante la divi sione di cavalleria il generale Sambuy, per comandanti le cinque diri· sioni di linea, Ci aldini , Fanti, DuranGo, Castelborgo e Cucchiari. Dal supremo comandante nulla vi è a dire, perchè ogni parola non esprimerebbe m1i abbastanza ciò che è nel cuore d' ogni italiano, ciò che è nel cuore d' ogni ~oldato. Quando si è ri cordato cbe in lui è il rè galantuomo, il primo propugnatore dell a causa italiana ed il primo c più coragg ioso soldato dell' in rl ipenùenza. italiana, lo scrittore sente tu:ta la sua impGrtanza a significare ciò che possa il nome di re Vi ttorio Emanuele, e come a nessun altro meglio che a lui potere attribuirsi il diritto di capitanare quell' ìmpresa in cuore di tutti i voti dei figli d' Italia. Ettore Sonnaz è la tradizione vi ve nte del valore pi emontese, l'immagine d.el1' eroica Savoja la quale amò sempre inscrivere fra i primi il suo nome nell e gloriose lotte sostenute dal piemonte e dalla gloriosa dinast ia Sabauda. Vecchio d'anni ma giovine di spirito, e di forze Sonnaz giil. comandante di corpo nel 18~8 già ministro della guerra nel gabineLto Gioberti poi fino al momento della battaglia romandante Ja divi sione di Torino si pose come uno dci più nobil i esempi all a rivace gioven tù che forma l' esercito nazionale italiano. Risol uto all'azione devoto senza ri:;erva al re cù alla bandiera nazional e invocava come l' ant ico Simeone il giorno della battaglia per morire contento· Alfonso La Marmora al fianco aet re nell a sua qualità di mi· ninistro della gne rra, dignità ù::t lui occupata per molti anni, du - ranti i quali vo lse la sua opera incessante a rinnovare e raiTcrnnrr. l'esercito a munire il paese pel giorno del cimento, a preparare insomma gli elementi alla gran riscossa. Il vincitore della Cernaja poi non poteva non dovveva aver altro posto degno di lui fu0ri quell o al fi anco del re soldato.

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