Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 129 )- la quale in forza del concordato era in lega secreta con tutti gli altri gorerni eccettuato quello di Piemonte eh~ tldo a\le sue gloriose tradizioni combattè colla parola e coll'armi l'oppressione dell' Au~tria. La voce energiea di Cavour nel parlamento qual presidente del consiglio dei ministri, a quella congiunta d'onorevoli deputati .che inspirati dalla dignità nazionale provocavano a lotta finale, l' Austria, fece si che quest'ultima richiamasse dalla c:orte ·di Torino il proprio amba3ciatore, ed egualmente fece il goYerno di S. M. Vittorio col proprio incaricato d'alTari a Vienna. Da quel punto era dichiarata la guerra fra queste due potenze, una fornita di schiere più numerose, ma l'altra ricca d' uomini devoti ·alla causa nazionale. L'Austria seguendo le sue antiche trad izioni si mostrò sempre os tile a tutte le politiche innovazioni, avea posto per base al proprio operare il patto del i8i5, da lei stessa infranto coll ' usurpo di Cracovi a, e la Francia cui sciogliere di fatto quel trattato era suprema necessità guardò bieca l' Austria che si trovò abbando· nata da un tempo dalla Prussia e dalla Russia. Dalla prima per la supremazia che volea esercitare sulla confederazione germani ca dalla seconda per la sua improntitudine e per l'opposizione nel conflitto dei principati danubiani. La Sardegna era entrata a far parte a.i trattati del i856 a fi anco delle grandi poten ze, e potè nelle successive eonferenze innalzare la sua voce e guidare lo sguardo delle potenze sulla situazione d'Italia.. Il conte Cavour ministro degli affari esteri parlò energicamente contro l' occupazione a.ustriacà in Italia', e dei dann i che ne sarebbero venuti alla Sardegna, ma alla vicina Francia per le mene del gabinetto di Vienna. La stampa del regno subalpino assecondò con molta energia il conte Cavour , e gli sguardi di tutti i liberali d' Europa si volgeano pieni di fede al re ed al suo governo, ed Italia ansiosa aspettava l' ora della vendetta. Le parole che in Parigi nel t gennajo Napoleone III volgeva al signor d' Hiibner ambasciatore austriaco, furono portate colla celerità della folgore per tntta Europa, e produssero ovunque l' impressione d' una minaccia di guerra. ·Dopo quell' epoca ognuno sentì nel profondo del cuore la certezza di una guerra vicina , nella quale sarebbero a conflitto il Piemonte alleato colla Francia dall' una parte, dall' altra ì' Austria., le relazioni diplomatiche cogli alti potentati d' Europa si erano o cambiate o notabilmente ma. dificate. Le misure di riforme e le continue sevizie da lei usate cogli italiani, i lamenti che dovunque contro di lei s'innalzavano, l'in· traduzione delle nuove monete e della nuova legge di coscrizione diedero il crollo alla sua potenza.

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