Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 127 )- La Ft'ancia non può farlo, ella non vuole av,·enturarsi ad una g11erra europea. per difenderci come alleati. Sia dunque neutrale nella contestazione che agitasi tra noi ed i nostri nemici. Jeri speravamo ancora più da lei. Oggi non le domandiamo che questo. L' occupazione di Civitavecchia è un fatto compiuto. La Francia crede che nell'attuale stato di cose non le convenga punto di r imanersi lontana dal campo di battaglia, pensa ella che vincitori o vinti noi possiamo aver bisogno della sua azione moderatrice o . della sua protezione. Noi non pensiamo com'essa, ma non intendiamo di reagire con essa. Stiasi in Civitavecchia! Stenda ancora i suoi accampan1enti. Se il numero delle sue truppe lo esige ai luoghi salubri nel viaggio di Civitavecchia a Viterbo. Là aspetti l'esito dei combattimenti che si daranno. Facilitazione d'ogni maniera le saranno offerte, t~~timonianze di franl\a e leale simpatia le verranno date, i suoi nffiziali visiteranno Roma, i suoi soldati avranno tutti i soccorsi possibili, ma la gua neutralità sia sincera e senza arcano intendimento. Lo dichiari in termini e5pliciti. Ne lasci liberi di spingere le nostre forze nella mischia, d renda le nostre armi, non chiuda colle sue crociere i nostri porti alle nostre genti d'Italia che vogliono venire in nostro ajuto, si allontani sopra tutto delle nostre mura e ces~i sin l ' apparenza di ostilità fra due popoli che in breve non ne dubitiamo punto. Sono dest inati ad unirsi nella medesima credenza internazionale cotne lo sono oggi nell 'adozione di una stessa forma governativa. l) Ma in onta a tutte le allegazioni, in onta all'eroico coraggio de' suoi c.lifensori, Roma fu vinta, ed il pontefice reintegrato nel suo po· tere nella forma più a:::soluta. E le nobili esistenze di tanti valo· rosi giovani mietute in quella guerra, diedero solenne prova di quanto entusiasmo fossero animati gli italiani, e la sto ria ha traman - -dato i nomi di que' generosi fra quali ricorderemo due giori · netti da noi conosciuti , Dandolo e Manara che si coprirono di gloria nelle famose cinque giornate ed ip tutti i combattimenti eu i presero parte per la causa d'Italia. · Gli austriaci comandavano nelle legazioni, i francesi in Roma, ·per cui tutto era rientrato nel consueto dispotismo Il solo Pie· monte o!Triva sicura ospitalità. agli esuli, ivi Vittorio additato qual luminoso esempio, regnava, ed intatta serbava la fede data e me· ditava di condurre a splendida meta l'opera incominciata dall 'augusto suo padre. Le costituzionali franchigie rendevano il Piemonte invidiata terra dalla quale partivano raggi fecondatori della causa dell' indipendenza d' Italia, ivi era conservato il sacro fuoco della -patria, e la sapienza legislativa ottenuta il massimo suo sviluppo, che lo rendeva rispettato fra le nazioni, mentre nel rimanente d'Italia erano i popoli taglieggiati e condannati a gemere fra lo spavento del carcer~ o del patibolo.

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