Ignazio Silone - La scelta dei compagni

nate? Come concepire una vita morale che sia sorda a. questo impegno fondamentale? Ma ciò non dev'essere inteso, si capisce, in senso politico di potere o tirannia. Servirsi degli oppressi come di sgabello per il potere e poi tradirli è indubbiamente il più iniquo dei sacrilegi, poiché essi sono i più indifesi degli uomini. Francamente dobbiamo ammettere di non possedere alcuna panacea. Una panacea dei mali sociali non esiste. È già molto questa fiducia che consente di andare avanti. Noi siamo costretti a procedere souo. un cielo ideologico buio; l'antico e sereno cielo mediterraneo, popolato di lucenti costellazioni, è ora coperto; ma questa poca luce superstite, che aleggia attorno él' noi, ci consente almeno di vedere dove posare i piedi per cammmare. Val quanto dire che la situazione spirituale da me· descritta non ammette alcuna apologia o boria. Francamente, essa ·è un ripiego. Essa assomiglia a un accampamento di profughi in una terra di nessuno; a un accampamento scoperto, di fortuna. Cosa volete che facciano dei profughi dalla mattina alla sera? Essi passano• il meglio del loro tempo a raccontarsi le loro storie. Non sono davvero storie divertenti, ma essi se le raccontano, più che altro, per cercare di rendersi conto. • Ora, finché sussiste un'ostinata volontà di capire e di far sapere quello che si è capito, forse non c'è del tutto da disperare. 30 bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==