Valentin Gitermann e Georg Von Rauch - La nuova storiografia russa

va in certo modo riscritta; essa va orientata verso Mosca; il punto di vista nazionale dei singoli popoli deve passare in seconda linea, tanto più poi se è collegato con un allontanamento da Mosca di quei popoli. Parimenti vengono condannati gli eroi nazionali finora esaltati e venerati, e vengono presentati quali esponenti di correnti reazionarie e fasciste, o quali agenti delle aspirazioni aggressive dello straniero: laddove i veri eroi sono solo quelli che hanno c.ollaboratocon Mosca, al servizio dei russi. Anche la storia dei popoli entrati dal 1945 in poi nell'orbita sovietica viene sottoposta a una nuova periodizzazione dal punto di vista dell'ideologia stalinista, e ordinata in una nuova scala di valori che cerca i suoi punti-base nell'eventuale allontanamento o avvicinamento a Mosca. Da qui il cerchio si amplia. Il rilievo dato ai nessi slavi sulla base del nuovo panslavismo sovietico porta a un processo di delatinizzazione della storia rumena, e cli deturanizzazione della storia bulgara e ungherese. Quanto alla storia della Polonia, dei popoli baltici, danubiani e balcanici si hanno già i primi sintomi che preludono a una revisione da parte sovietica della storia tedesca, specie di quella della Germania orientale. · Non c'è dunque da meravigliarsi se al centro di tutto questo troviamo la tesi secondo la quale al popolo tedesco sarebbe andata sempre behe ogni volta che esso si è orientato verso la Russia, ogni volta che esso si è 35 ibliotecaGinoBianco

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