Valentin Gitermann e Georg Von Rauch - La nuova storiografia russa

indizi indiretti che stanno a dimostrare l'esistenza di quella spada di Damocle. Ne voglio indicare alcuni. Per quanto io sappia, la concezione cosiddetta materialistica (economica, marxistica) della storia non viene più messa in discussione nella storiografia sovietica. Né essa viene attaccata, per esempio da un punto di vista idealistico, oppure messa in dubbio (e questo non avviene più dalla fine del 1917). E non vengono nemmeno discusse le varie possibilità della sua interpretazione, della sua applicabilità metodologica, del suo euristico perfezionamento (cosa .che pure fu qua e là tentata all'incirca fino al 1935). L'applicazione del metodo marxista alla storia -rappresentata circa tre decenni fa da Pokrowsky in maniera influente e perentoria, venne ufficialmente sconfessata non tanto per la sua crescente banalità quanto per motivi di opportunità politica allorché parve augurabile nella concezione della storia l' « orientamento » verso motivi patriottici, e questo specie per le necessità didattiche. Alla morte di Pokrowsky, avvenuta nel 1932, si iniziò nell'Unione Sovietica un movimento revisionistico nella storiografia, promosso perfino con drastici metodi polizieschi. Non soltanto i depositi qelle biblioteche vennero «epurati», ma vennero epurate anche le fila degli scienziati sovietici mediante bandi, arresti e destituzioni. E agli studiosi così incolpati non vennero rinfacciati soltanto i loro errori, ma fu mossa anche l'accusa di trotzkismo o di altre indesiderabili mene politiche. La sola filosofia della 18 BibliotecaGinoBianco

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