Valentin Gitermann e Georg Von Rauch - La nuova storiografia russa

pimento; e quanto a noi, potremmo pretendere di aver cercato la verità obiettiva dopo un imparziale contraddittorio. Abbiamo qui invece, riuniti_ di fronte a noi, soltanto studiosi della cultura « occidentale »; e però sarebbe troppo facile, e neanche onesto, presentarsi per così dire come gli ((accusatori >> della storiografia· sovietica fino a che di fronte allo stesso tribunale non possa prendere la parola a favore di essa anche un suo avvocato, un suo ((difensore >>. È questa appunto la difficoltà principale del mio còmpito. E, dal momento che viene a mancarmi la possibilità di un contraddittorio, la mia non sarà meramente una posizione polemica, ma piuttosto il tentativo di un apprezzamento, di un giudizio oggettivo il quale da una parte faccia risaltare i lati negativi, e dall'altra anche i lati positivi di q~ella storiografia. Con tutto ciò è da premettere che la sola intenzione di elaborare un giudizio oggettivo della storiografia sovietica incontra nell'Europa occidentale - e in particolar modo nella Svizzera -, già solo per ragioni puramente esterne, notevoli difficoltà. Di tutte le riviste e libri che trattano di storia e che appaiono nell'Unione Sovietica, solamente un piccolo numero arriva fino a noi, e pertanto non è possibile seguire questo materiale senza gravi lacune e interruzioni. Quello che ci manca soprattutto è l'esatta cognizione delle prescritte condizioni spirituali nelle quali lavorano - volontariamente o perché costrettivi - gli storici russi. Queste condi8 BibliotecaG1n0B ianco

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