Roger Caillois - Descrizione del marxismo

firmato da grandi scienziati i quali; nei limiti talvolta molto stretti della loro specialità, fanno prova di un rigore sensibilmente più agguerrito e più esigente. Naturalmente queste opere sono lette in generale soltanto da militanti, che sono molto ignoranti sulle questioni che vi si trovano trattate e ne derivano il più grande orgoglio per la filosofia ufficiale del loro partito, che la scienza più alta e più nuova sembra così corroborare miracolosamente. Qu-ando sorge una difficoltà, essa è risolta alla svelta con la parola « dialettica » o con l'espressione <<negazione della negazione >>.Ma non ce n'è neanche bisogno. Infatti la mancanza assoluta di rapporti tra le citazioni di Marx e d'Engels che gli scienziati estraggono dai manuali elementari che utilizzano e le teorie alle quali le applicano, impedisce che si possa constatare il minimo divario tra le une e le altre. Di conseguenza è raro il caso che sia necessario fare _appello alla celebre « conciliazione dei contrari », chiave, si dice, del materialismo <<dialettico>> e perfezionamento che lo distinguerebbe molto felicemente dal materialismo <<grossolano ». In diverse scienze, specialmente nella fisica e nella genetica, si produce un fenomeno ancora più significativo. Le teorie dei fisici contemporanei che si sarebbero potute, beninteso, accordare facilmente al marxismo con gli stessi procedimenti, svegliarono al contrario i sospetti dei Dottori della Legge, essendo stata la parola <<libero arbitrio >>pronunciata, d'altronde alla leggera, da uno scienziato di grande reputazione in relazione al principio d'indeterminazione di Heisenberg. Fu deciso in un solenne congresso che la fisica relativistica e soprattutto la fisica quantistica erano pessimiste, borghesi, reazìonarie. Dal 1938 al 1949 le teorie di Einstein furono condannate a più riprese dall'Accademia delle scienze di 1'1osca. Un oratore de14 BibliotecaGinoBianco

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