Vitaliano Brancati - Le due dittature

punto di partenza non è la società, ma l'uomo. È in questo che l'Occidente resta ancora profondamente cristiano. Non è la società che rivendica l'uomo, è l'uomo che reclama la società. Il contrario avviene dall'altra parte della cortina di ferro : lo scrittore è lo schiavo della Polis, l'isolamento è interdetto, e così pure la rivolta e la diversità. In conclusione l'avvenire della cultura si confonde con quello di un partito o di un sistema politico. Quanto a noi, le cose noi:).sono così semplici. L'essenziale è che il problema sia posto. Non sappiamo ancora come sia possibile conciliare l'isolamento e la comunicazione, la rivolta e la comunione, la diversità e l'universalità; sappiamo soltanto che dobbiamo conciliarle perchè l'uomo, e ancor più l'artista, hanno bisogno dell'una e dell'altra. Neli'arte contemporanea il criterio più valido per giudicare un'opera è quello dell'originalità, ragione per 'la quale l'artista cerca sopratutto le differenze tra la sua opera e quelle degli altri. Allo stesso modo c'è una universalità, che potremmo definire innata in ogni essere umano, e una universalità ricercata. Quest'ultima contiene un pericolo, in quanto si presenta sotto la forma che si può chiamare il plebiscito immaginario. Se si organizzasse un plebiscito per sapere qual' è la pittura che piace al maggior numero di persone, quella di JeanPaul Domergue, quella di Braque o quella di Matisse, la risposta sarebbe già conosciuta, e corrisponderebbe a una universalità falsata. Nell'impero eurasiatico, dall'altra parte della cortina, il plebiscito immaginario ha già portato come risultato r6 bibl1otecaginobianco

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