Gaetano Salvemini - Il Congresso di Firenze e gli amici della scuola

- 12 - che non sono meno sacrosanti dei miei; se non voto, manco ai miei doveri di cittadino e posso determinare con la mia sola astensione la vittoria dell'uno o dell'altro. Chi dipana questa matassa? 71 Finchè questo dilemma si presentasse per una volta sola, a pochi professori socialisti, in una sola città, il partito socialista non ci perderebbe un gran che: eppoi un partito o un uomo han sempre modo di riparare un passo falso, pubbli• cando delle rettifiche, essendo larghi di spiegazioni, riconoscendo di aver errato, sostituendo magari come candidato una persona a un'altra e stringendo così meglio a sè quelle forze che sembravano ribellarsi. Ma se il giochetto dovesse continuare troppo a lungo ed esser proprio generale; se gl'insegnanti socialisti non potessero aprire un giornale del loro partito senza leggervi male parole contro la propria classe, se non riescissero a trovare nel loro partito un cane di deputato, che fosse disposto a difendere g1'interessi della loro classe, per dio, a lungo andare smetterebbero di esser socialisti, oppure rimarrebbero soci~listi così tanto per dire, di· cendo corna dei socialisti, ed entrerebbero nella confraternita dell'on. Sonnino .... a patto che l'on. Sonnino di· fendesse sul serio e non a chiacchiere la loro classe. Ora, è innegabile che in questo moment0 la grandissima 111-aggioranzadella stampa conservatrice e dei così detti amici della scuola ba preso contro la Federazione nazionale degli insegnanti, senza essei·e in alcun modo provocata, e sol perchò la Federazione ha dichiarato che non intencle far da cameriera a nessun partito, ha preso una posizione di fiera ostilità; e non ci sono state calunnie, insulti, minacce, che ci abbiano risparmiato. Questo stesso articolo nessuna Rivista conservatrice avrebbe l'abilità clipubblicarlo. li brutto e noioso dilemma si pone, quindi, oggi dinanzi alla coscienza non degli insegnanti democratici, ma degli insegnanti conservatori. Intendono essi subordinare la difesa dei diritti della scuola, della 101·0dignità, dei loro iuteressi, a considerazioni politiche estranee alla vita della ::.cuoia, oppure son pronti a sacrificare queste considerazioni alla scuola? Biblioteca G r o Bianco

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