Fernando Schiavetti - Le condizioni della stampa nel regime fascista

sfazione, si accumulano in silenzio, nascondendosi sotto la maschera del consenso o del servilismo, finchè esplodono all'improvviso con un furore corrispondente al tempo e alla durezza della pressione avversarin.. In questo modo soltanto si spiega nella storia di alcuni paesi la violenza di certe raffiche rivoluzionarie; autentici fiumi carsici dal corso travolgente che riappaiono all'improvviso dopo -anni e decenni di deflusso sotterraneo! Qualcuno potrebbe giustamente osservare che da questo punto di vista nessun partito rivoluzionario dovrebbe dolersi dell'abolizione della libertà, di stampa se in effetto essa prepara tempeste ed esplosioni che scuotono l'edificio sociale e le istituzioni politiche sin dalle f9ndàmenta. Ciò è in effetto; ma è anehe · naturale ,::he sinchè un partito può sperare in un pacifico trionfo delle proprie idee rinunci volentieri a certi dolorosi e sanguinosi favori della storia. DALL'EDITTO DEL 1848 AI DECRETI DEL 1924 Il governo fascista ba dichiarato, nella relazione premessa alla presentazione di quella nuova legge su la stampa periodica. (4 dicembre 1924) in cui sono culminati i suoi provvediment,i contro la libertà della stampa, che « lungi dal violare il principio df:lla libertà cli stampa sancito dall'art. 28 dello Statuto fondamentale del Regno, si è voluto soltanto infrenare per legge, come lo stesso articolo espressamente dispone, gli abusi di quella stampa che non trovi nel 6 \. B1uhotet.:aGino Bianco

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