Fernando Schiavetti - Le condizioni della stampa nel regime fascista

sènza troppì riguardi, al regime. Ìl testo del progetto presentato ,1lla Camera presentava anche una serie di articoli in cui le pene pei reati di stampa erano inasprite; il testo approvato li ha viceversa esclusi lasciando al governo ampia liberLà in materia in sede di revisione e rimessa a nuovo (secondo i fini-fascisti) del codice penale e di procedura penale ! La legge ha lasciato inalterato -in sostanza quel regim~ dei sequesLri amministrativi che più avvilisce la stampa e disonora il paese e che persino nella vecchia e tanto infamata Austria absburgica era subordinato alla conferma e.ntro tre giorni da parte del Tribunale. Per quel che riguarda, inoltre, i rapporti e le interferenze tra i decreti e la legge il ministro Federzoni ha inviato ai prefett.i, 1'8 gennaio 1926,-una circolare urgente in cui in attesa del Testo Unico tull,i i dubbi e i conflitti di competenza sono risolti, sistematicamente, a favore dei prefetti e a disfavore della magistratura. In quesl,a circolare il Ministro delt'Interno, ribadendo il concetto che il sequestro amministrativo dei giornali deve avere frà. i suoi principali obbiettivi quello della tutela dell'ordine pubblico, ba colto l'occasione per affermare che nell'esame delle pubblicazioni da sequestrare per tal motivo i signori prefetti dovranno prescindere completamente dalla conside- • razione delle intenzioni del giornale per fermarsi esclusivamente sul pericolo obbiettivo presentato, nei riguardi del mantenimento dell'ordine pubblico, dalle pubblicazioni in. esame. Il criterio, rigido e restrittivo in sommo grado, potrebbe tuttavia e~sere coonestato, 14 b•ullvu,va Gino Stanco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==