Fernando Schiavetti - Le condizioni della stampa nel regime fascista

ancora passato un mese dall'uccisione di Matteotti!) ad assicurare la t,ranqui1lità degli uomini preposti al governo: bisognava chiarire il significato e l'estensione di alcune di esse nonC'hè intimidire la stampa ancl1e per i quindici giorni intercorrenti fra la pubblicazione del decretò e la sua andata. in vigore! Da qui !a pubblicazione, a· distanza di due giorni, di un secondo decreto {10 luglio 1924) in cui si stabiliva chia~·amenle che il sequestro poteva avvenire non solo per il man('ato adempimento delle nuove norme regolanti la gerenza dei giornali, ma anche per le pubblicazioni dei giornali stessi; -e con una disinvoltura di stile strettamente ...... fascista si insinuava in un arLicolo, con l'aria di pensare ad altro, la disposizione che nel easo, pubblic:amente annunciato, in cui le associazioni giomalistiche non avessero delegato un loro rnembrò a far parte della commissione prefettizia per le diffide, il funzionamento della commissione non SM'ebbe restato per questo in<:eppato: si sarebbe sostituito al giornalista assente un giudice nominato dal presiden-te del Trilmnale ! LA STAMPA D'OPPOSIZIONE SOTTO LA PRESSIONE FASCISTA Con questi due decreti il governo fascista si sentì, dal punto di vista giuridico e delle possibilità di reazione in caso di pericolo, perfettamente a posto. Seqiustro quotidiano, diffida, responsabilità personale del direttore o di un redattore principale, ampliameri,to della competenza dei tribunali, revoca e non riconosci9 B blioteca Gmo B,anco

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