Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

50 che lo staluirono condurrebbe gli nomini in quello stato di sclvalicheua che vi ho desca·itto. Per cui, se anche la Legge non vi fos~, sarebbe. semp~e ne~cssari_o pcl bene comune che la_, roha ùegla alln ,·enasse ra· spellala. l'op. Adesso yedo Signor Parroco che andar contro al diritto di proprietà è un gran male per lutti i rispetti. Caspita! divoa·arci l'un l' altro! la sarebbe una cosa seria. A h no no, è megl io fare come si può, ma tener lontano questo flagello. Parr. Non ,,i spa,·cntate figliol mio. Non verrebbe già questo flagello se anc!ae si poncSie a i grani un prezzo basso e forzato, ma cerlo s' incontrerebbero dei guai. Difalli, YOITesle che questa Legge fosse permanenle o eccezionale? Se la volete permanente c lasciate ad un t empo che il gr~ no ' 'ada via, vi l!·o,•erete subito senza ga·ano se quelli di fuori lo pagheranno di più del pre7. · zo limitato; se poi lo pagano di meno la Legge è inutile, come è facile il comprendere. Se d'altra parte \ '0lete il prezzo fisso, e impedite insieme l' cstrar.ionc pca·- manenlemente, saremo al solito ritornello, che il grano non nascer.ì più dove il prezzo limi tato scoraggisca i J>rodullori ; che se il preno è tale da non iscoraggirli, anche in questo caso la Legge è inutile. - 1\!a,oi d irele: nò Signor Parroco, la Legge del massimo si poa· · 1·cbbe solo quando si vedesse a crescere il preuo del grano a segno che il povero non potesse piu ,.;,ere, c questa sarebbe un'eccezione. - Peggio rispondo io. - Vi ho dimostrato che noi popoli produtloa·i di cer~ali non possiamo mancarne, e che per e1'itare il disastro di un caro eccessivo ed istantaneo pcl popolo basteria impedire l ' estrazione (juando il grano è a tre scudi. So poi clfetti•·amente ne mancassimo non oslante la libertà industriale e commerciale ( locchù è impossibile) il mezzo più spedito per far tulli morir di fame sarebbe quel-

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