Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

3~ mc si 1(1 (1uando si è davanti al Sindaco, a fa~cllargli d'clla coSll c il meglio che sapeva a ripetere le parole clte Ella mi aveva dettr, e che mi sono rimaste fisse nella mente come se ci fossero incltiodatc. Quell'uomo benedetto mi ha riso in fàccia ; mi ha det!.o che andassi a far le scarpe, che e~li sapcya ci6 che doTe7a fare, e che non temesse il popolo, cltè il grano rton sarebbe and::to pi:! via. - Ed io : Sig. Sindaco, ma se faremo cosi, il gra:to n:>:t na;;cerà pia. Ed egli: !:docca. -Ed io : Sig. Sindaco se il gra:to non anderà via può venir un giorno che mo!iremo di ia~:~e. - Ed egli : sentite che bestiali tà. - Ed io : si accerti che mi ha detto una persona rispe ttabile, che h libertà del comprare, e del tendere d&ve si vuole e a chi si •uole • • • - Ignorante ! che volete :;aper v ci di queste cose : tacete. - Ma chi lo ha detto a me non è un ignorante. - Dunque sat1\ un nemico ùel popolo.- Al contrario : egli è•.. • - Chi ? •. - È . . - Ebbe:te citi è questo mascal- ~one ? .• - È il Sig Parroco. - Non dico già che il nome di Lei Sig. Panoco non l'abbia un p6 scosso, chè alla fine anche il Sindaco è un Cr istiano, e il ParnJCo hisogna bene rispettario noi cristiani ; ma nondimeno è rimasto fermo nel suo pensiero. Gli ho dett() che venisse a p~rlare con Lei; me l' ha negato: gli !t() detto che era un alTare da pcnsarci sopra ; ed ba tornato a rider mi i 11 fauia : volen dire ancora; ed eglr beffeggiandomi mi ha licenziato, e mandato bra~amentc al rniu banchetto. - l'Ila che vale adunque Sig. P arroco &\ere ra;:ionc, quaado tutti pensano cl1e abbia~c torto, c perfino il Sindaco che può mettere la gent e m carccr~ ? .Che vale il dire questa cosa è b ianca, CJttando tutto dtcono: D()1 è nera ? Che vale dire una ve- •·itit, quando tutti la credono un errore? La si assicu:- ri che è un crepare dalla h ile. Parr. Ante ragione: ma che volete farc i? bisogna eserci-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==