Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

26 no, i quali vorrebbero proibirne l' estrazio~e. Proibire che il grano nda via è lo stesso che res tnngere grandemente il numero di quelli che lo consumano; restrin· geru il numero di quelli che consumano, ~ lo stesso che scoraggiare quelli che lo producono; scoraggiare quelli che producono è lo stesso che far venir meno la produzione. A. li' opposto, lasciare che il grano vada via nle quanto allargare !a slèra dci consumatori; allargare la sfera dei consumatori vale quanto incoraggiare i produttori ; incoraggiare i produttori vale quanto fnorire ed aumentare la produzion - Una L egge dunque che proibisca la libera estrazione non solo è iniqua ed inutile come l'altra che obbligasse i proprietari a seminare a grano i loro terreni, ma è anche improvvida, dannosa. l'up. J\la sarà sempre vero Signor Parroco che se non va via noi lo pagheremo sempre meno. Parr. Non vi ricordate di ciò che abbiamo detto nella sera scorsa? Che cioè si pagherebbe lo stesso pcrchè ne nascerebbe meno; e che ne nascerebbe meno per mancanza d i chi lo consumasse? Non è questo lo sLcsso argomento di poco fa parlando dell'incoraggiamento? Voi cadete sempre nello stesso errore. Pop. È verissimo; ma ci sono cosi abituato, e l' odo cosl spesso a dire da tutti, che lo 1·ipcto anch'io senza addarmene. Parr. A poco a poco vincerete l'abitudine. Ora poi vi dirò che proibire l'estrazione è cosa dannosa, non solo pcrchè diminuisce necessariamente la produzione rcsll:ingendo il numero de' consumatori , ma perchè di- ·~·~uendo la produzione può esser causa di quel ter• nbde flagello della fame che appunto colla proibi1ione si •orrebbe evitare. Pop. Dica, dica Signor Parroco, che più che andiamo avanti in questi disconi più •i prendo piace1·e.

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