Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

sone che capitano in una bottega da ca[è e nè lampo-- co l'opinione dominante in un piccolo paese, ma sì quella che fosse distesa in molle e molte città, e in uno Stato, in una Na1,ione. - Intendete voi che voglia di,·si Sfato, Nozione? Pr>p. 01, Signor sì, l'intendo benissimo, e so che uno Stato comprende tutte le ci llà che vivono solto lo stesso Gm'erno e le stcsse Leggi, come sarebbe per esempio lo Slalo del Papa che va da Roma a Bologna. Una Nazione poi è tutlo quel Paese dove si parla la stessa linr,'lla, come per esempio l'Ital ia in cui si tro- ' 'ano più Stati o Governi, i primi dei quali sono il Regno di Napoli, quello di Piemonte dove è Carlo Alberto, il Ducato di Toscana, il Dominio del Papa, Venezia che sola. poverella, resiste gloriosamente ai Croati, c quella parte dm'e comandano i Tedeschi e non dovrebbero comandare perché non sono italiani. Ho imparate tutte queste cose adesso di corto, perchè se ne parla da per tutto, ed io mi godo ad ascoltarle quando altri le dicono. Parr. Voi ne sapete già quanto basla in questa materia. Si potrebbe forse meglio definire d i quel che a' 'ete fallo ciò che sia nazione, ma ciò non ci riguarda più che lanlo: torniamo a noi. Dunque voi credete sempre cl~e la Legge proposta dal ca[ett iere, o meglio dai su?i a'' ' 'en lori, sarebbe utile e giusta? Pop. E casì. Parr. Sie te in errore. Ora ' 'oglio dirvi della giustizia, vi dirò poi dell' utilità.- Voi gia sapete che i terreni sono istrumenti pei coltivatori del grano, come i corami per fare le scarpe, Ora se venisse uno che vi dicesse, Masi ro Cecco tu hai una buona quantità di corame, fanne .'"~te scarpe per conladifli. - l'Ila io non posso, ' 'o.• ~··sp~ndereste, percllè facendo delle scarpe per conladm• 1111 resterebbero tulte, o c1uasi tutte lì , c

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