Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

H Pop. E come Signor Parroco: anzi parlando lì dalla spezieria doye capito qualche volta, perchè quantunque cosi mal vestito lutti mi ,.ogliono bene, ho detto anche le ragioni che imparai jeri scrà da Lei.... ma già a dir vero non le imparai totalmente da Lei. Pensandoci sopra dopo mi sono accorto che le sapeva anche prima; è solo che non ci avcva pensato. Parr. A.I'Vezzalevi dunque a pensare c ne troverete molte altre in tutte le cose. Ebbene le mie ragioni .... cioè nostre ragioni, che le sono di lutti due,... come quadra• rono allo speziale, e a quella genie lì intorno? Pop. Da prima sembrava uon le volessero intendere, ma io poi le spiegai bene cosi come se parlassi di un pajo di scarpe, c le capirono; ma come fummo alle strelle sa quel che disse qm·l gio,ane del caffettiere accanto alla spczic1·ia? di »Se che erano lulle fandonie; che c'è buon principe e buoni carabinieri, c che i Signori sarebbero stati da una Legge costretti a seminare a grano i loro terreni; che altrimenti starebbe nei Signori ad affamarci tulli; che ciò non può essere, e che assolulamcnlc bisogna finirla e presto. Parr. E a voi cbc parve di questi discorsi? Pop. In verità mi parve che non dicesse male; e pensandm·i sopra mi capacitai che il Governo avrebbe con una Legge, giusta come questa, finito l'imbroglio e i ricchi sarebbero obbligati a starei, se no ce li faremmo star noi; chè quando c' è la Legge caspita! bisogna slarci; la Legge è sempre Legge, e come la c'i: per noi cosi la ci doiTà essere anco per essi; cd oggi specialmente col Governo che abbiamo che non vuole parzialità per nessuno! Parr. Avete 1·agionc: la Legge è sempre Legge. D ite benissimo! 11 Go1•erno non vuole parzialità pc1· nessuno. - 1\ipeletc sempre a voi stesso c1ueste parole, c sarete

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