Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

40 DI·ALOGO II. Parroco ePopolanG Parr. Oh bravo, mi avete mante nuta la parola c vi ringrazio. Come vanno i ' 'ostri lavori? Pop. Grazie Dio s i va dando qualche punto, c se c'è <1ualche cosa da fare in paese casca da mc; pm·- chè, non fo mica per dire Signor Parroco, ma babbo mio mi ha sempre avviai{) bene e il mestiere non mi sta male alle mani; e poi l•o piutlos to buona maniera cogli avventori e una volta capitati n on mi fuggono. Parr. Bravo figliuolo, sono contentissimo di voi: segui tate sempre cosi, c Dio vi aiuterà. A'•ete figli? Pop. Ne ho uno bello e grasso: h a un anno set te me•i e poch i giorni. Nacque il di di Natale del Mille otloccntoquarantasei; e perciò si ch iama Natale; e con qual' altro nome s i dovrebbe chiama re subito ch e è n ato iu quel giorno benedetto? Ah quell'anno che nacque mc lo ricorderò sempre per la carestia che a' evamo: ma tanto c tanto non mi mancò il lavoro e si tirò innanzi ~ Ila meglio, sebbene le spese fossero maggiori del sohto. Parr. Ve~e te; Dio non abbandona mai . A juta ti che t' ajut o. Vo1 badaste ad ajutarvi cd egli ,,i ajutò. - ìUa a proposito di ca restia, che D io tenga lontana, avete più udi to a dir nulla di questi grani? ave te parlato con qualcuno?

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