Romolo Murri - La Chiesa e il collettivismo (contraddittorio Murri-Bertelli)

- 10mio asserto. La questione che noi ci proponiamo,o Signori, può forse esser presentata in due modi distinti. Innanzi tutto, è possibileuna società economica, in cui non abbia luogo la appropriazioneindividuale dei mezzi di produzione,vale a dire della terra, delle macchine, del capitale produttivo,della niateria prima e via dicendo'?In secondoluogo è possibileuna società politica, cioè una società che a tutti s'imponga nei termini di una semplicesocietà economicadi produttori in modo che in quella società l'economia sja tutto o almenola moderatricedi tutto, in modo che/la stessapolitica e lo stesso stato non divenganose non funzioni della prod~1zioneconomica~ Signori, io lascio per un momentoin disparte la prima questione e rispondo innanzi tutto alla secondae· rispondonegativamente. Perchè, quando noi dobbiamoparlare di collettivismo dobbiamoprendere non già una tesi qualunque che accetti la produzionecollettiva, ma dobbiamoprendere il progetto che di questa società nuova c' è stato presentato da Marx. Fra gl' ingegneri sociàlisti della sodetà ventura voi sapete che Marx è il primo; e _gl'ingegneriminori come sarebbe il Loria in Italia, il Millerand in Francia, il Bernstein e il Bebel altrove non hannofatto altro che accettarele linee massime di quel gran progettodella società collettivistae modificarnegli accessori. Quandonoi parliamo di collettivismonoi parliamo del collettivismo sostenutoe difeso dal partito socialista; quindi noi parliamo del progetto di società collettivista nelle sue linee principali, abbozzatoda Marx e accettato da coloro che io ho nominato e da tutti i capi del partito Eocialista. Ebbene, o Signori, in questo collettivismonoi non troviamosoltanto,diremo così, una fisonomia·economica,noi troviamo una fi~onomià politica, religiosa, giurldica e via dicendo. Il Marx non è venuto al suo sistema collettivista dal semplicestudio delle condizionieconomichedella società in cui viveva; egli vi ha portato dei principi filosofici,dei-principi religiosi, o meglio, irreligiosi, e via dicendo; e Marx, come voi sapete,ha messo a base del suo sistema, e tutti i socialisti conservanola base del sistema di Marx, il principio della interpretazionematerialistica della storia. Ora che cosasignifica,in poche parole, o Signori, la interpretazionematerialistica della storia, se non appunto questo, che nella storia, ossia nell'economiae nei rapporti ai quali Biblioteca Gino Bianco

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