T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

l. Dei veramente grandi c buoni è l' orazion funerale ilettata prima d'ogni altro dal popolo; e dove questo si tace , non vale facondia e abilità d'oratore. A niun tristo principe, morente sicuro in suo letto, è accaduto mai di non avere accanto al suo feretro un gonfio panegirista, il quale osi di adulare e mentire eziandio tra le pareti del tempio, alla presenza più viva e più mani.festa di Dio. Se non che in quel . caso, l'ostinato silenzio del popolo accusa e sbugiarda l' encomiatore. Per lo contrario, dove l'amore e l'ammirazione delle genti accompagna la morte d' un giusto re, nessuna eloquenza pareggia forse il buon sentimento di quelle, come alla vista del feretro suo, nessuna forza, nessuna astuzia, nessun pericolo potrla ne' petti stagnar le lacrime, e il lutto e il rammarico seppellirvi. Quando le ceneri di Germanico per mare venute toccaron terra, ila ogni loco eziandio non vicino pioveau le turbe accorate con ansia di vederle e onorarie , c desiderose assai di mostrare e provare al mondo che lui sfortunato e tradito avean caro sopra tutti i potenti e felici, e volevanlo glorificato al par t.l' un Iddio. Ora, quell'accoramento medesimo, quell'affoll arsi da tutte bande, quel gemere luttuoso ed universale s'è pure udito e veduto in questo porto di Genova, appena vi salìa la nave che riconduce a noi dall 'esilio quel che rimane d' un re sventurato ma grande, e il quale accoglievano affiilti e in gramaglia Senatori e Rappresentanti a cui lasciava egli in perpetuo retaggio la libertà ; c circondavanlo le milizie di que' segni stessi e di quelle bandiere (ahi dimesse oggi e abbrunate) ch' egli volle sopra tutte le torri della penisola inalberare, e farle in ogni terra e sopra ogni mare franche, temute e trionfatrici.

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